Joseph Hoffmann
J. Hoffmann nei suoi progetti cercava di dar vita ad un'opera d'artetotale, rifiutando l'uso della produzione meccanica ed essendo convinto che il lavoro dell'architetto non finiva con un puro e semplice disegno, ma continuava seguendone la fabbricazione con cura artigianale.
Suo grande maestro, all'Accademia viennese, fu l'architetto Otto Wagner che lo spinse, terminati gli studi, a viaggiare per l'Europa, ricevendo in Italia il Premio Roma per la sua tesi di laurea.
Nei suoi mobili si nota un lineare ordine geometrico, basato su forme rettilinee che prendono le mosse dal cubismo.
Suoi capolavori furono il Sanatorio di Purkersdorf oltre al famoso Palais Stoclet a Bruxelles; da notare che, per questi edifici, insieme ad una serie di case come quella per Kolo Moser, per lo scrittore Beer-Hoffmann a Vienna o per il pittore Ferdinand Hodler a Ginevra, fu lui stesso ad arredarne gli interni.
Da citare, inoltre tra le sue opere più significative anche il padiglione austriaco per la Biennale di Venezia e quello per l'Esposizione Internazionale di Roma, il Caffè Graben a Vienna e una serie di monumenti funebri.